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2007
Dario Ballantini
di Ivano Fossati
Mi piace Dario Ballantini perche' i talenti multiformi non mi disorientano mai. Anzi. Allargare l'attenzione su di lui, dalla sua popolarita' televisiva, da quel trasformismo rapidissimo e tagliente alla sua pittura cosi' dirompente ma anche cosi' segreta, non mi e' costato alcuno sforzo, se non la novita' di pensarlo oggi prima di tutto come pittore. Non sono un esperto di pittura, casomai ne sono soltanto affascinato e sento nei tratti e nei colori di Ballantini una volonta' di significare che non si spezza mai e soprattutto non si stanca, immagine dopo immagine, visione dopo visione. Una bella garanzia. Tutto questo mi fa ricordare che Dario artisticamente parlando e' anche un buon compagno di viaggio, un uomo che ama la musica e in particolare le canzoni, ma soprattutto le loro parole, che scava e indaga curioso e senza pieta' proprio come fa, io credo, con le sue stesse intuizioni. Saranno ansie? Se lo sono di certo sono anche le mie. Se sono scatti di gioia vi vorrei partecipare, perche' tutto quel caos nettissimo di colore e' la mia casa di oggi, la mia vita quotidiana e riguarda molto da vicino anche la musica. Mi piacciono quelle figure umane quasi sempre schiacciate, triturate, confuse eppure mai prive di forza. Se quegli esseri lanciano un grido e' un urlo sfacciato e riescono benissimo a farcelo arrivare. Mi conforta come in questa pittura si rimane caparbiamente vivi anche se avvolti da un delirio soffocante di materia e da una centrifuga di tempo, condizioni che conosciamo bene e che sappiamo non prive di improvvise e inaspettate serenita'. Forse l’ansia di cui parlavo poco fa e' proprio dietro a quella materia coloratissima e per nulla innocente che avvolge e schiaccia, ma l’istinto che si percepisce chiaro e'quello di darsi forza con l'aiuto di linee ancora piu' decise. Ballantini infine mi convince dal primo momento perche' corre nella sua arte su una via tortuosa attraverso la quale non si preoccupa di disorientare, fra arte e tv in prima serata lui sembra stare comodissimo, dandoci anche per questo qualcosa su cui riflettere. Sono anni affollati per dirla insieme a Giorgio Gaber e noi tutti ci siamo dentro fino al collo, il presente e' ancora piu' impenetrabile del futuro, Ballantini sembra averlo compreso da un pezzo.